Google, Facebook e Twitter: Il 23 Gennaio chiudono per protesta contro il SOPA?

Proprio così Google, Facebook e Twitter i tre più importanti nomi della Silicon Valley e del world wide web, potrebbero nella data del 23 gennaio, sospendere temporaneamente i loro servizi come atto di protesta verso il futuro disegno di legge contro la pirateria, ovvero il SOPA.

Il SOPA è lo Stop Online Piracy Act. chiamato anche H.R. 3261 è un disegno di legge presentato il 26 ottobre scorso alla Camera dei rappresentanti Statunitensi ad opera del deputato Lamar S Smith, che ha lo scopo di mettere la parola fine alla pirateria informatica globale, ma a costo di grosse limitazioni.

L’annuncio del SOPA avvenuto qualche tempo fa, aveva già dato vita a diverse controversie, partite non solo dai grandi colossi dell’ industria ma anche da organizzazioni e società più piccole. Oltre ai tre giganti dei social network, l’iniziativa coinvolgerà anche altri nomi noti quali Mozzilla, eBay e anche Wikipedia, i più importanti nomi del Web uniranno le loro forze per formare insieme un notevole segno di protesta su larga scala. Questo potrebbe portare alla chiusura dei siti di cui sopra nell’ipotesi più importante o la limitazione parziale o totale di essi.

La più grande paura è che se il disegno di legge venisse approvato, sarà come entrare in una nuova era di pesante censura e limitazioni per tutto il mondo web!
“La nuova legge, permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti; al momento (dicembre 2011) la legge è in discussione presso la commissione giustizia del Congresso degli Stati Uniti. La legge permetterebbe inoltre al Dipartimento di Giustizia ed ai titolari di copyright di procedere legalmente contro i siti web accusati di diffondere o facilitare le infrazioni del diritto d’autore. A seconda del richiedente, le sanzioni potrebbero includere il divieto ai network pubblicitari o ai siti di gestione dei pagamenti (come, ad esempio, Paypal) d’intrattenere rapporti d’affari con il sito accusato delle infrazioni, il divieto ai motori di ricerca di mantenere attivi link verso il sito in questione e la richiesta agli Internet Service Provider di bloccare l’accesso al sito web. La legge, qualora approvata, renderebbe lo streaming di contenuti vincolati da copyright un reato.” (Wikipedia)
Il decreto ad oggi purtroppo è anche supportato dall’industria della musica e del cinema, che piuttosto di considerare Internet una grande opportunità per lo sviluppo di idee innovative e crescita, vedono nella diffusione in rete dei contenuti audio-visivi generati e appartenenti  a loro servizi, un grosso problema relativo alla violazione di Copywright, ai diritti d’autore e alla potenziale perdita di profitti.
Immagini: Wikipedia.com

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