Il racconto online di Ignazio Marino è tra i più interessanti del panorama politico virtuale, e da tempo è sotto la lente di osservazione dei nostri analisti e di Politic Buzz. Cominciamo il nostro viaggio con la scottante attualità delle dimissioni, che ha riacceso i riflettori dei social network.
Tra l’8 e il 9 ottobre la vicenda politica romana è tornata prepotentemente in prima pagina, grazie alla breaking news delle dimissioni del sindaco Marino. Come sempre nell’arena politica virtuale, il primo termometro della vicenda è stato Twitter e #marino si è subito imposto come Trend Topic, con oltre 50.000 occorrenze in 3 giorni (il picco si ha l’8 ottobre con 36.532 tweet).
In maniera consequenziale tutti gli insight analitici della presenza online del sindaco sono impennati verso l’alto e grazie a Politic Buzz abbiamo seguito live, e l’evolversi di questo buzz online.
Oltre all’hashtag sono cresciuti in proporzione quasi diretta il numero di mention e il sentiment negativo relativo al suo account.
Nell’ultima settimana Marino ha rapidamente scalato la vetta di Twitter, assestandosi fra i principali interlocutori politici degli utenti online, toccando quota 19.581 mention. In questa particolare classifica di conversazioni rilevate su Twitter sale dunque sul podio, dietro soltanto a Renzi (@matteorenzi) con 39.302 mention e Gasparri (@gasparripdl) con 20.316 mention. Entrambi sono tuttavia, per motivi diversi, delle vere tweetstar e il loro primato è insensibile all’attualità giornalistica.
La narrazione su Marino che il web restituisce, a discapito di quello che si può pensare, si configura come una dinamica fortemente polarizzata tra chi sostiene l’esperienza del sindaco di Roma e chi, invece, denigra il suo operato. Non deve trarre in inganno la sentiment analysis che, ricordiamo (e a breve andremo a dimostrarlo), non è riconducibile meccanicamente a un’analisi di reputation.
Il nostro studio si è focalizzato sulle conversazioni createsi con l’account di Ignazio Marino (@ignaziomarino) e gli hashtag principali correlati al dibattito su Twitter attorno all’ex sindaco di Roma. Abbiamo raccolto 16.325 tweet diretti a @ignaziomarino che vanno dalla giornata dell’8 ottobre 2015 fino al 12 ottobre 2015.
Odi et amo
Chi sta alimentando la bad e la good reputation di Ignazio Marino su Twitter? Chi sono i suoi hater e i suoi lover? La risposta è contro-intuitiva.
Abbiamo rilevato infatti come, tendenzialmente, il sentiment negativo attorno a Marino sia stato generato in realtà dagli stessi sostenitori dell’ex sindaco di Roma, che si sono scagliati (utilizzando un linguaggio molto acceso) da una parte contro il Partito Democratico (incapace di sostenere un sindaco che ha lottato contro la mafia e il malaffare) e dall’altra contro la destra e il Movimento 5 Stelle per il loro accanimento contro il primo cittadino, con Marino in larga parte “salvato” dalle invettive.
#Marino vittima del malaffare del @pdnetwork esce di scena per lasciare spazio ai soliti squali. Solidarietà ad @ignaziomarino #MarinoResisti (08/10/2015, @ItaliaPoliticon)
Secondo la narrazione dei lover, Marino ha intaccato piccoli e grandi equilibri di un ecosistema politico e amministrativo che ha fatto di tutto per farlo fuori grazie anche ad una stampa accondiscendente.
Caro sindaco @ignaziomarino butti giù tutti gli ipocriti del PD che si sono piegati ai poteri forti e alla mafia. Ritiri dimissioni. (08/10/2015, @marielSiviglia)
Di seguito l’elenco degli account Twitter più attivi divisi tra lover e hater sulla base dell’analisi testuale e interpretativa delle conversazioni con sentiment negativo.
Lover | Hater |
@marielSiviglia | @OllaPiero |
@titticri | @ariolo_orazio |
@ItaliaPoliticon | @51fini |
@Fabcontra | @Monialustri |
@PillaPaladini | @francescosgold |
Come se ci trovassimo in un mondo alla rovescia, sono proprio i detrattori ad alimentare il sentiment positivo, nascondendosi dietro l’ironia del linguaggio.
@OllaPiero in fondo riflettendoci bene dovremmo persino ringraziarlo @ignaziomarino ci ha fatto molto ridere e divertire (08/10/2015, @51fini)
Di seguito l’elenco degli account Twitter più attivi divisi tra lover e hater sulla base dell’analisi testuale e interpretativa delle conversazioni con sentiment positivo.
Lover | Hater |
@marielSiviglia | @OllaPiero |
@PillaPaladini | @51fini |
@titticri | @ariolo_orazio |
@Fabcontra | @Monialustri |
@carlabrandolini | @francescosgold |
Il risultato sorprendente del nostro focus è che almeno su Twitter le conversazioni hanno un tono negativo, ma c’è forte discrepanza tra la negatività del linguaggio e il bersaglio di questo “odio”. Gli attacchi e il conseguente crollo di reputation, sembrano diretti più all’ambiente romano, alla classe dirigente in generale, al sistema di potere in auge nella Capitale, piuttosto che all’operato del sindaco, verso il quale la fiducia non sembra crollare, o comunque, considerando un’opinione pubblica storicamente divisa sul personaggio, non sembra essere intaccata dalle ultime vicende. L’analisi netnografica, che meriterebbe certamente ulteriore approfondimento per arrivare ad un giudizio più compiuto, apre dunque nuovi orizzonti ove inquadrare la vicenda in termini di consenso.
A colpi di hashtag
Abbiamo provato a focalizzarci quindi sull’analisi degli hashtag che compongono il macro discorso Twitter su Marino, cercando di individuare gli orientamenti politici degli utenti, tramite la lettura interpretativa dei tweet e degli account.
Ecco gli hashtag individuati ed analizzati:
- #marino (20.685 tweet): l’hashtag ha un corpo di utenti eterogeneo, tuttavia, è dominato dagli hater e dalle piccole avanguardie legate prevalentemente all’estrema destra (in particolare, FdI) e dal Movimento 5 Stelle. È l’hashtag più usato.
- #marinodimettiti (9.981 tweet): hashtag nato in seno al Movimento 5 Stelle. Dominatore assoluto della bad reputation sul sindaco Marino. È il secondo hashtag per frequenza d’uso.
- #marinoresisti (654 tweet): dominato dalla base del Partito Democratico che non riesce più a riconoscersi nel partito e che sostiene con forza Marino, in quanto persona che ha lottato contro la mafia e il malaffare romano. Dichiarano molto spesso che dopo la vicenda Marino non voteranno più il partito. Sono presenti in parte minore anche elettori di SEL. Si posiziona alla terza posizione come hashtag maggiormente usato.
- #iostoconmarino (632 tweet): è l’altro hashtag a sostegno del sindaco Marino composta da una base del Partito Democratico più rabbiosa. Il linguaggio è spesso più duro rispetto all’hashtag #marinoresisti contro i partiti di centro-sinistra (Partito Democratico e SEL) e contro la destra romana e il Movimento 5 Stelle.
- #marinosièdimesso (482 tweet): nato l’8 ottobre 2015 dopo le dimissioni di Marino. Sono presenti sia sostenitori che detrattori del sindaco di Roma. In particolare è presente la base del Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle (il cluster più forte). L’hashtag, pur essendo attualmente forte, dovrebbe esaurirsi a fine settimana.
- #movemose (62 tweet): piccolo hashtag della campagna di mobilitazione a favore di Marino, che è stato lo slogan del cosiddetto “popolo del web” sceso in piazza sotto al Campidoglio. Sotto questo hashtag oltre alla mobilitazione fisica si è sviluppata (anche se in maniera indipendente) la petizione online, che ha superato le 45.000 firme, sulla piattaforma Change affinché Marino ritiri le sue dimissioni. Una petizione che si inserisce perfettamente nella narrazione avanzata dalla campagna #movemose.
Sarà interessante analizzare e capire se il trend dei lover, che dopo le vacanze ai Caraibi di Marino si era affievolito, sarà capace di riprendersi la scena online resistendo al tempo e costruendo nuove mobilitazioni, oppure se si indebolirà cannibalizzato dagli hater. Ma non vi anticipiamo nulla, questo è solo l’inizio.
Estrazione dati e analisi di Salvio Kalamera (@salviokalamera)
Articolo scritto in collaborazione con Andrea Vecchione (@andrevecchione)