Viralbeat Digital Agency

ZEA: (come abbiamo creato) un modello che trasforma i territori in esperienze educative

Dagli stereotipi turistici dell’overtourism a un approccio replicabile per valorizzare il patrimonio culturale italiano

Il Problema: La Dittatura Semantica della Maggioranza

Avete notato come Instagram mostri sempre gli stessi luoghi di una città? 
E come TikTok, di nuovo, amplifichi le stesse location ‘Instagrammabili’?
Non è un caso. È il risultato di un circolo vizioso: più visibilità genera più engagement, che genera ancora più visibilità, e tutto il resto rimane nell’ombra.
Questo fenomeno, che chiamiamo “dittatura semantica della maggioranza”, sta uniformando un immaginario turistico ‘standardizzato’ e rafforza stereotipi territoriali che spesso tradiscono l’autenticità dei luoghi, se non sempre. Gli algoritmi organizzano gerarchicamente la visibilità, alimentando un circuito che può essere virtuoso oppure no, a seconda di come è gestito.


L’ombra del ‘10’ sui Quartieri

Il caso dei Quartieri Spagnoli a Napoli è emblematico. Un intero quartiere ricco di storia, arte e cultura ridotto a un muro, quello del murale di Maradona in via Emanuele de Deo.
Datato 1990, nei suoi primi trent’anni di vita non è mai stato oggetto di particolari attenzioni. Negli ultimi tre, quattro anni, invece, grazie all’impennata di visibilità generata sui social media, è diventato un’icona identitaria. In virtù di questa enorme notorietà digitale, quindi, il muro in questione si è elevato a vero e proprio asset reputazione, in grado di innescare un epocale cambiamento socio-economico per il territorio. D’altro canto, in ottica di comunicazione virale, ha fagocitato tutto il resto, con il suo ricco e variegato patrimonio popolare, culturale e artistico.

Il progetto di cui parliamo nasce all’interno dell’Ecosistema INEST (Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, ndr) del PNRR, da una richiesta precisa e ambiziosa: sviluppare nuove modalità narrative per i territori, e nella fattispecie un modello di editoria per il turismo capace di rispondere  a obiettivi strategici nazionali. Dovevamo quindi creare qualcosa in grado di adeguare i sistemi educativi alle opportunità delle nuove tecnologie digitali, sviluppare senso critico nei giovani rispetto alla diffusione incontrollata di informazioni artefatte, e valorizzare il patrimonio culturale attraverso servizi, sempre digitali, innovativi.

Progettualità replicabile e scalabile
In fase progettuale, abbiamo subito pensato che un rilevante valore aggiunto potesse consistere nella replicabilità e scalabilità del modello editoriale proposto. Non un esperimento artistico isolato, ma un framework di metodo che potesse essere applicato a qualsiasi territorio italiano, generando impatto educativo misurabile e sostenibilità economica. In altre parole, dovevamo costruire non solo un prodotto, ma un sistema.
Scelti come ambito di intervento i Quartieri Spagnoli di Napoli, la domanda che ci siamo posti in Viralbeat a principio del nostro progetto, è partita dal murale di Maradona, ed è semplice quanto potente.

Come contrastare cliché e standardizzazione, per creare narrazioni del territorio più ricche, autentiche e inclusive? E soprattutto, come farlo in modo scalabile?


ZEA, un Framework in Tre Pilastri

La nostra risposta, ZEA non è semplicemente un libro interattivo, e neppure un’app educativa. È un modello metodologico completo, che parte dalla ricerca approfondita del territorio per arrivare a un prodotto editoriale phygital, fisico e digitale, del tutto scalabile.

1. Ricerca Multi-Layer del Territorio

Prima di creare qualsiasi contenuto, conduciamo un’analisi a 360° che integra tre dimensioni fondamentali.

Partiamo dall’awareness Digitale, attraverso Google Trends, web listening e analisi netnografiche, per comprendere le conversazioni autentiche. 

Analizziamo poi il racconto dei media tradizionali con tecniche avanzate come l’analisi TFIDF (Term Frequency / Inverse Document Frequency, ndr) su dataset giornalistici, studiando anche le emozioni associate al territorio e i frame narrativi dominanti.

Ma la parte più innovativa riguarda lo studio del racconto dei nuovi media, in particolare degli LLM (Large Language Models) come ChatGPT. Abbiamo sviluppato una metodologia specifica per studiare il livello di stereotipizzazione intrinseco a questi sistemi, analizzando le distorsioni narrative e individuando i bias semantici che influenzano inconsapevolmente la percezione degli utenti.

Questo approccio tridimensionale ci permette di identificare ciò che è iper-rappresentato e ciò che è invisibile, creando le basi per una narrazione più equilibrata.

2. Dal Data Insight alla Strategia Creativa

I dati raccolti vengono tradotti in un framework strategico articolato, che include la User Experience Map del lettore-fruitore, un’architettura dei contenuti che bilancia luoghi mainstream e hidden gems, e un Narrative Design che trasforma la scoperta territoriale in avventura. L’integrazione tecnologica è progettata per essere seamless, senza soluzione di continuità, e mai invasiva, perché il focus deve rimanere sulla scoperta e sull’apprendimento, non sulla tecnologia in sé.

3. Scalabilità: il Template Territoriale

Ogni territorio può diventare protagonista di una storia ZEA attraverso un processo standardizzato ma customizzabile in cinque fasi:

Research Phase
Analisi territorio digitale e mediatico, identificazione asset culturali sotto-rappresentati, studio audience locale

Narrative Design
Adattamento storia ZEA al contesto, co-creazione contenuti con attori territoriali, sviluppo itinerari bilanciati

Technology Integration
Mapping punti AR, setup geolocalizzazione, testing UX con target audience

Stakeholder Engagement
Coinvolgimento scuole, partnership operatori turistici, attivazione community

Launch & Optimize
Rollout locale, raccolta dati engagement, continuous improvement.

Dai Quartieri Spagnoli alla Validazione. Il Caso Pilota


Lo Studio sull’AI Bias

La nostra analisi ha rivelato un trend limitativo.
Chiedendo di proposito a ChatGPT di descrivere i Quartieri Spagnoli dal punto di vista di un turista e poi di un residente, il sistema AI ha teso a riprodurre narrazioni stereotipate e omogenee. Non c’erano differenze significative tra le due prospettive elaborate: segno che ancora l’AI, in mancanza di stimolo preciso e tassonomico, replica l’immaginario dominante, senza ricercare e considerare in modo adeguato le sfumature locali.

Abbiamo utilizzato ogni descrizione come input per DALL-E 3, generando un dataset di 30 immagini per prompt, che abbiamo poi analizzato attraverso paradigmi semiotici. I risultati hanno confermato la nostra ipotesi: di primo acchito, e senza interventi umani, anche l’intelligenza artificiale segue una logica ‘massimalista’ che penalizza in modo sistematico le forme divergenti o localmente radicate.


Come Abbiamo Applicato il Framework

Per superare questo limite abbiamo identificato dodici punti di interesse, culturalmente rilevanti ma drammaticamente sotto-rappresentati: la casa dove visse Giacomo Leopardi, ad esempio, praticamente invisibile nelle ricerche online. Abbiamo pertanto creato una narrazione che utilizza in modo strategico il murale come “porta d’ingresso” dal forte carico emotivo, per poi guidare i bambini verso scoperte sempre più autentiche.

L’app utilizza AI per il riconoscimento visivo: quando un bambino inquadra la targa di Leopardi, non solo riceve informazioni, ma sblocca un nuovo capitolo/livello della storia, e vede il proprio avatar muoversi ed evolversi.


I Risultati del Test (27 Settembre 2024)

I feedback raccolti in una mini analisi composta di osservazione dei comprtamenti, questionario post test e mini interviste qualitative con alcuni dei teenager coinvolti, hanno superato le aspettative:

I ragazzi erano incuriositi da quanto emergeva nell’esplorazione, e aspettavano di capire cosa li aspettasse da un punto all’altro del percorso, discutendo animatamente delle scoperte e aiutandosi a risolvere gli enigmi. Per le istituzioni presenti all’evento del 6 ottobre, questi numeri hanno dimostrato che il framework funziona concretamente.

Il Valore per gli Stakeholder

Per Comuni e Regioni

Il licensing territoriale offre redistribuzione intelligente dei flussi turistici verso aree sotto-utilizzate, contrastando l’overtourism attraverso la scoperta di alternative autentiche. Il sistema genera data intelligence preziosa per policy making basato su evidenze concrete.

Per Istituti Scolastici

ZEA può rappresentare didattica innovativa con risultati di apprendimento misurabili e validati scientificamente. L’esperienza può risultare progettualmente accessibile anche a studenti con disturbi del neuro-sviluppo, grazie alla multimedialità e ai ritmi adattabili.

Per Operatori Turistici

Un prodotto differenziante per il segmento family che genera ritorno e passaparola. Il network di “ZEA explorer” tende già ad auto-alimentarsi, creando una base utenti in crescita costante.

Per Brand e Investitori

Purpose-driven marketing con impatto sociale misurabile, target qualificato (famiglie con alta propensione alla spesa culturale), e UGC autentico che vale più di qualsiasi campagna di comunicazione tradizionale.


Il Modello di Business e la Roadmap

ZEA è progettato per essere economicamente sostenibile attraverso quattro revenue stream integrate:

Lezioni Apprese: Cosa Funziona Davvero

Il percorso di sviluppo ci ha insegnato che la tecnologia da sola non basta. Senza ricerca territoriale approfondita e una qualità narrativa elevata, si crea solo un gadget destinato all’oblio. Il paradigma “human in the loop” (centralità umana nel processo, ndr), in tal senso, non è filosofia ma strategia: i bambini devono essere e restare protagonisti attivi.
La tecnologia amplifica ma non sostituisce.

La co-creazione con stakeholder locali è essenziale e necessaria fin dalle prime fasi: non si può imporre una narrazione dall’esterno. Gli abitanti dei Quartieri Spagnoli, in più, hanno arricchito ZEA con dettagli e storie che nessuna ricerca desk riuscirebbe mai a intercettare.

La misurazione continua, poi, ci permette di validare ipotesi, ottimizzare la experience e dimostrare ROI tangibili. Ogni modifica è ora guidata da evidenze, non da intuizioni. E la scalabilità richiede equilibrio tra processo standardizzato (efficienza) e customizzazione locale (autenticità).


La diversità di ZEA

Nel sovraffollato panorama edtech, ZEA si distingue per scelte molto precise. Non si tratta di  un’app che sostituisce la scuola. In ZEA integriamo libro fisico, esperienza territoriale e tecnologia in seno a un ecosistema coerente dove ogni elemento ha senso solo in relazione agli altri. La gamification è rigorosamente al servizio dell’apprendimento culturale, non dell’addiction da dopamina digitale.

L’experience coinvolge l’intero nucleo familiare, creando momenti di scoperta condivisa e intergenerazionale. genitori che riscoprono la propria città attraverso gli occhi dei figli, nonni che raccontano aneddoti stimolati dalle scoperte dei nipoti.

Ma la differenza più profonda è che ZEA non è solo un progetto, di per sé, è un modello scalabile progettato per crescere.
Non è un esperimento artistico destinato a rimanere caso unico, è una soluzione business con impatto sociale che può realizzare pienamente il proprio potenziale solo espandendosi.

Glocal: dal Locale al Globale, Mantenendo l’Autenticità

ZEA rappresenta la nostra risposta a una sfida che tanti vedono ma pochi affrontano sistematicamente. Come valorizzare i territori nell’era degli algoritmi senza cadere nella trappola della standardizzazione.
Il nostro framework dimostra che è possibile creare soluzioni scalabili che mantengono autenticità locale, generando valore economico sostenibile e impatto educativo misurabile.

Non stiamo solo creando libri interattivi. Stiamo costruendo un nuovo paradigma per come le giovani generazioni scoprono, apprendono e si innamorano del patrimonio culturale.
È una responsabilità che sentiamo nel profondo, perché il modo in cui i bambini di oggi vedranno i territori di domani dipende dalle esperienze che costruiamo per loro oggi.

E tutto parte da una domanda semplice ma potente: cosa succederebbe se ogni bambino diventasse un esploratore consapevole del proprio territorio?

Con ZEA, stiamo scoprendo la risposta. Un quartiere alla volta.

Vuoi saperne di più sul progetto ZEA o esplorare come applicare il framework al tuo territorio?

Contattaci per una conversazione su come ZEA può creare valore per il tuo territorio o la tua istituzione
Scopri di più su [sito ZEA]
Seguici su @zea.experience


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