Digital Services Act e Digital Markets Act: La Regolamentazione del Futuro per il Digitale

Rosaria Toriello

19 Settembre 2023

Rosaria Toriello

19 Settembre 2023

Il mondo digitale è in continua evoluzione e con esso crescono le sfide legate alla sicurezza, alla tutela della privacy e alla sua regolamentazione. Con l’aumento delle piattaforme online, dei social media e dei servizi digitali, è diventato un imperativo, per i governi di tutto il mondo, adottare regole e regolamenti che proteggano i diritti degli utenti, promuovano la concorrenza leale e garantiscano la trasparenza delle operazioni aziendali. L’Unione Europea (UE) ha affrontato questa sfida presentando due documenti legislativi di fondamentale importanza: il “Digital Services Act” (DSA) e il “Digital Markets Act” (DMA), atti che rappresentano passi significativi verso la creazione di un ambiente digitale più sicuro, equo e trasparente per i cittadini europei.

Il Digital Services Act (DSA): Protezione degli Utenti e Trasparenza

Il DSA è stato proposto dall’UE come parte di un approccio completo per ridefinire il modo in cui le piattaforme online e i servizi digitali operano all’interno del mercato unico europeo. Il suo obiettivo principale è la protezione degli utenti online e la promozione di una maggiore trasparenza nelle operazioni delle piattaforme digitali.

Principali punti chiave del DSA

  1. Protezione degli Utenti: Il DSA richiede alle piattaforme digitali di adottare misure proattive per prevenire la diffusione di contenuti illegali o dannosi, come discorsi d’odio e disinformazione. Gli utenti avranno la possibilità di segnalare contenuti ritenuti dannosi, e le piattaforme saranno tenute a rispondere tempestivamente.

  2. Trasparenza: Il DSA richiede una maggiore trasparenza riguardo alle pratiche di raccolta dati e agli algoritmi utilizzati dalle piattaforme digitali. Questo mira a ridurre la concentrazione di potere nelle mani delle grandi aziende tech. Gli utenti saranno informati con chiarezza sul motivo per cui ricevono determinate raccomandazioni e avranno il diritto di non partecipare ai sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione;

  3. Responsabilità: Il DSA stabilisce chiaramente le responsabilità delle piattaforme digitali per i contenuti ospitati sulle loro piattaforme. Le piattaforme saranno tenute a rimuovere i contenuti illegali o dannosi;

  4. Chiarezza: le piattaforme devono contrassegnare tutti gli annunci pubblicitari come tali e informare gli utenti su chi li promuove e devono fornire, nelle lingue degli Stati membri in cui operano, una sintesi delle proprie condizioni generali redatta in modo semplice e comprensibile.

Le Implicazioni del DSA

Il DSA dell’Unione Europea avrà un impatto significativo su molte aziende tech globali. Poiché gran parte del mondo fa affari in Europa, le aziende saranno costrette a conformarsi ai requisiti del DSA, anche se sono basate al di fuori dell’UE. Questo potrebbe portare a un cambiamento nel modo in cui le aziende gestiscono i loro servizi e trattano i dati degli utenti. Attraverso il DSA, gli utenti dovrebbero beneficiare di un ambiente online più sicuro grazie alle misure contro i contenuti illegali e dannosi e alla lotta alle fake news, che rappresentano una piaga che desta sempre più preoccupazione.

Inoltre, il DSA vieta la pubblicità mirata basata sull’orientamento sessuale, la religione, l’etnia o le convinzioni politiche degli utenti e quella basata sulla profilazione dei minori. Dovranno essere valutati e attenuati i rischi specifici relativi alla violenza di genere online e alla protezione online dei minori e della loro salute mentale.

In più, richiede alle piattaforme online la verifica algoritmica sui rischi per i diritti fondamentali e quelli sociali, tuttora inedita a livello normativo.

Il Digital Markets Act (DMA): Concorrenza Equa sul mercato

Il DMA, d’altra parte, è progettato per affrontare le preoccupazioni legate alla concorrenza nel settore digitale. Si concentra sulle aziende tecnologiche che detengono una posizione dominante nel mercato e che sono state definite “gatekeeper” digitali.

Principali punti chiave del DMA:

  1. Definizione dei Gatekeeper: Il DMA definisce chiaramente le caratteristiche che rendono un’azienda una “gatekeeper” digitale. Queste caratteristiche includono la dimensione dell’azienda, la sua importanza nel mercato e il controllo delle infrastrutture digitali. Ad inizio settembre la Commissione Europea ha reso noti i nomi dei gatekeeper individuati in lunghi mesi di lavori. Si tratta di AmazonAlphabetMetaMicrosoftApple, Samsung e ByteDance (la casa madre di TikTok). Oltre alle Big Tech sono stati indicati 22 servizi “core” e piattaforme di proprietà delle stesse aziende come ad esempio: YouTube, Messenger, WhatsApp, Google Maps, App Store. Queste aziende avranno tempo fino a marzo 2024 per adeguarsi agli obblighi imposti dalla norma.

  2. Divieto di Pratiche Anticoncorrenziali: Il DMA impone divieti specifici sulle pratiche anticoncorrenziali delle aziende gatekeeper come: il trattamento discriminatorio dei concorrenti, l’auto-preferenza dei propri servizi e la limitazione della loro interoperabilità (in questo rientrano anche le app di messaggistica con il rischio di minare le fondamenta della crittografia end-to-end). Le aziende dovranno, inoltre, permettere non soltanto l’invio e la ricezione di messaggi da altri servizi ma anche l’integrazione di store online diversi dai propri, meccanismi e sistemi di pagamento di terze parti e così via.

  3. Accesso ai Dati: Il DMA può richiedere alle aziende gatekeeper di fornire accesso ai dati agli utenti o ai concorrenti, promuovendo così la concorrenza e l’innovazione.

Le Implicazioni del DMA per le PMI e per i consumatori

Il DMA ha il potenziale per influenzare il modo in cui le aziende tecnologiche operano a livello globale e poiché molte di queste hanno una presenza significativa in Europa, saranno costrette a conformarsi ai requisiti del DMA. Ciò potrebbe portare a cambiamenti significativi nelle loro strategie commerciali e nella gestione dei dati degli utenti.

Con il DMA si aprono nuove opportunità per le PMI che saranno in grado di innovare e competere in condizioni eque con i servizi dei gatekeeper, mentre i consumatori saranno in grado di visualizzare le migliori opzioni disponibili, anziché soltanto quelle che le aziende Big Tech hanno interesse a mostrare loro.

Espansione delle piccole piattaforme online

Secondo le stime della Commissione, nell’UE esistono oltre 10.000 piattaforme, di cui oltre il 90% sono PMI. I servizi digitali nell’UE devono attualmente far fronte a 27 diverse regole nazionali e in questo contesto solo le imprese più grandi possono far fronte ai costi di conformità che ne derivano.

La nuova legge sui servizi digitali, unica per tutta l’UE, secondo la Commissione, contribuirà a creare le giuste condizioni affinché i servizi digitali transfrontalieri possano prosperare. Ciò potrà far lievitare fino al 2% il commercio digitale transfrontaliero nel mercato unico. 

Sarà fondamentale, però, garantire agli operatori le certezze giuridiche che possano far sviluppare i propri servizi e contestualmente proteggere gli utenti da attività illecite, esentare dagli obblighi più onerosi le piccole imprese e le microimprese, che potranno essere libere di applicare le migliori pratiche per potersi assicurare il proprio vantaggio competitivo, e non assoggettare le piccole piattaforme online, che dovranno comunque assumersi la responsabilità per i contenuti veicolati, ad obblighi sproporzionati.


Conclusione

Il Digital Services Act e il Digital Markets Act rappresentano un passo importante verso una regolamentazione digitale più efficace ed equa. L’UE sta cercando di garantire che i diritti degli utenti siano protetti e che la concorrenza sia preservata nel mondo digitale in rapida evoluzione. Mentre questi atti continuano a essere discussi e sviluppati, il loro impatto globale sarà indiscutibile e determinerà il futuro del digitale. Sarà interessante vedere come le aziende e i governi di tutto il mondo risponderanno a questa nuova era di regolamentazione digitale.

Intanto la Commissione Europea è al lavoro sul Cyber Resilience Act, che dovrebbe essere approvato entro il 2023 per entrare poi in vigore nel 2024. L’obiettivo è tutelare la cybersicurezza degli strumenti digitali, proteggendo i consumatori e le aziende da prodotti che non rispettano determinati requisiti di sicurezza.


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