IA generativa: un primo confronto ’24 vs. ’25

Francesco Scarpelli

15 Luglio 2025

Francesco Scarpelli

15 Luglio 2025

Come usiamo l'IA generativa nel 2025

Nel marzo del 2024, Harward Businness Review pubblicava un apprezzato report  su come le persone stavano utilizzando l’IA generativa. Da allora, nei dodici mesi a seguire, è successo di tutto. Oggi il web e il mercato offrono molte novità, ad esempio, una miriade di GPT Custom, profilate su esigenze specifiche.
In particolare, poi, sono comparsi nuovi competitor importanti come Grok, la controversa chatbot voluta per il social X da Elon Musk, e (almeno in parte) DeepSeek, l’IA sviluppata in Cina che ha messo in crisi NVIDIA con costi di sviluppo molto inferiori rispetto ai modelli delle big tech americane.

Costi di sviluppo ridotti

L’Italia, prima in Europa, ne ha bloccato l’accesso lo scorso gennaio per motivi di sicurezza strategica, seguita a ruota da Irlanda, Olanda, Belgio, Portogallo, Spagna, e persino da USA, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, e Australia. Nel frattempo, in attesa che la politica sblocchi la situazione che più di spionaggio sa di guerra commerciale, gli utenti esperti aggirano il blocco con l’ausilio delle reti anonime VPN, mentre di fatto DeepSeek ha contribuito, lo spieghiamo più sotto, ad abbassare i costi di sviluppo e a rendere l’accesso alle IA generative più ampio rispetto a un comunque frenetico 2024.
Contemporaneamente, OpenAI ha continuato a lanciare nuove release funzionali di Chat Gpt (e di Dall-e, il suo generatore di immagini, ndr), con la promessa di consolidare e di integrare l’intero ecosistema in un’interfaccia unificata.

Modelli a “catena di pensiero

Imitando lo sviluppo di Deepseek, in sintesi, si è diffusa la tecnica del chain-of-thought reasoning (ragionamento a catena di pensiero, ndr): l’IA sacrifica un po’ di velocità a favore di maggiore profondità di ricerca, raccolta ed elaborazione, e di risposte più precise. I comandi vocali, inoltre, integrati in tutte le Chatbot, permettono interazioni nuove e più varie: ad esempio, di utilizzare l’IA generativa anche durante la guida di un veicolo. Milioni di utenti, infine, hanno drizzato le antenne quando lo scorso 11 settembre Google ha presentato il suo generatore di podcast, NotebookLM.

Alla luce dei cambiamenti in corso, pertanto, HBR ha aggiornato il suo studio basandosi sui dati raccolti da marzo ‘24 fino al primo trimestre di quest’anno. Ecco in sintesi cosa emerge su come le persone stanno effettivamente utilizzando l’IA generativa nel 2025.

2024 vs 2025, TopTen dei tipi d’uso dell’IA generativa

La top ten 2025 dei tipi d’uso delle Intelligenze Artificiali generative indica uno spostamento dalle applicazioni tecniche verso quelle emozionali; in particolare, si nota la crescita in aree specifiche come terapia, produttività e sviluppo personali.

TopTen tipi d’uso dell’IA generativa, '24 vs. '25

Fonti: Filtered.com; Hbr.org

A colpo d’occhio spiccano Terapia e compagnia, al primo posto, insieme a Gestire  la vita e Trovare scopi, due new entry in cinquina, che riflettono la tendenza verso tipi di utilizzo orientati all’autorealizzazione e segnano la transizione dalle applicazioni più tecniche a quelle più emotive.

Macrotemi d’uso, i Trend 2025

Come vediamo sotto, lo studio HBR indica in linea di massima sei macro temi di utilizzo con volumi significativi, e alcune variazioni rispetto al 2024:

Creazione e modifica di contenuti; Assistenza tecnica e soluzione problemi; Supporto personale e professionale; Educazione e Apprendimento; Creatività e ricreazione; Ricerca e analisi (e decision making, ndr).

Per individuarli, gli autori hanno analizzato decine di migliaia di post su social e forum come Quora e Reddit, identificando le dinamiche in corso nei primi 100 tipi d’uso dell’IA generativa.

Fonti: Filtered.com; Hbr.org

Dinamiche che sorprendono

Di fatto, il cluster Supporto personale e professionale è ora il più rilevante (31%, in crescita dal precedente 17%), avendo guadagnato terreno in prevalenza a spese del tema Assistenza tecnica e soluzione di problemi, seguito dalla Creazione contenuti e redazione (18%, in calo rispetto al precedente 23%) e da Educazione e apprendimento stabile al 16%. Viceversa, calano anche Assistenza tecnica e soluzione dei problemi (dal 21% al 15%), e Creatività e ricreazione, che passa dal 13% all’11%. Rimane invariata, infine, la categoria Ricerca e analisi al 10%.

Cosa fanno gli utenti

Per queste ragioni, si nota nei tipi di uso dell’IA generativa uno spostamento significativo e spontaneo dai macro temi tecnici verso quelli emotivi, creativi e personali. Sempre più utenti usano le IA generative per trovare uno scopo, migliorarsi, e alleggerire il proprio carico mentale o lavorativo.

Bisogno di connessione e sostegno

Il cluster Terapia e Compagnia, per quanto possa stupire, è diventato il tipo d’uso al primo posto, includendo due modalità applicative distinte ma connesse tra loro. Terapia, che riguarda un supporto strutturato per affrontare sfide psicologiche ed emotive, e Compagnia, che implica una connessione emotiva e sociale continuativa, talvolta con una dimensione ‘romantica’. Gli esperti di HBR hanno raggruppato i due cluster sia nel 2024 che nel 2025 perché entrambi soddisfano il fondamentale bisogno umano di connessione e sostegno emotivo. Molti utenti, infatti, raccontano come la ‘terapia’ intrapresa con modelli IA riesca ad aiutarli nell’affrontare vicende esistenziali, dolori e traumi.

«Nel mio paese l’assistenza psicologica è pressoché inesistente. Uno psicologo ogni 100.000 persone e uno psichiatra ogni 300.000. I grandi modelli linguistici dell’IA invece sono accessibili a tutti e quindi possono aiutare. Purtroppo, la sicurezza dei dati passa in secondo piano quando la tua salute peggiora e la sopravvivenza è la priorità del mattino», spiega un intervistato sudafricano coinvolto nell’indagine.

In definitiva, sono tre i fattori di vantaggio che emergono in modo chiaro dalle interviste raccolte: la chatbot è disponibile 24/7, costa poco o addirittura è gratuita, e non comporta il rischio di essere giudicati da una persona fisica. Occorre dire che il fenomeno dell’IA come mezzo di terapia è stato osservato globalmente, appunto, persino in Cina. E sebbene il dibattito sul potenziale della terapia computerizzata sia ancora aperto e ponga problemi rilevanti di tipo etico e deontologico, recenti ricerche sembrano rassicurare che gli interventi terapeutici basati su IA generative hanno raggiunto livelli di sofisticazione tali da risultare efficaci succedanei delle risposte terapeutiche interamente umane.

Assistente personale

In particolare, la categoria Organizzare la mia vita è la più alta nuova entrata in top ten (#2), includendo l’organizzazione di attività quotidiane, la gestione del tempo e la consapevolezza delle proprie intenzioni personali e lavorative. Gli utenti sfruttano servizi come ChatGPT, Claude e Perplexity nella vita privata, mentre sul lavoro cresce l’utilizzo di strumenti come Copilot. Jared Spataro di Microsoft ha detto: “Uno scenario IA molto convincente è quello dell’assistente personale collegato a tutti i dati lavorativi (email, chat, file, riunioni). L’IA libera dai compiti ripetitivi e aiuta a essere più produttivi e creativi“.

Un’altra significativa nuova entrata è Trovare scopi (#3). Ad esempio, definire valori personali, superare ostacoli e intraprendere azioni di sviluppo personale, ricevere consigli sul prossimo passo, riformulare problemi, mantenere il focus su temi o azioni specifiche, sono diventate attività frequenti.

Intelligenza Creativa

Analogamente, altri usi interessanti sono quelli rilevati dallo studio di HBR nella sfera creativa e comunicativa. Ad esempio, molti utenti sfruttano l’IA generativa per superare il blocco dello scrittore, scrivere copy pubblicitari e piani di marketing, produrre contenuti per blog e per i social media, e persino per organizzare la gestione editoriale degli stessi.

Altri casi rilevanti per creativi e professionisti, riguardano la generazione di idee innovative, il perfezionamento dei codici di programmazione, e l’assistenza nella scrittura creativa: tutti esempi che mostrano come l’IA generativa non soltanto faciliti l’efficienza lavorativa, ma stimoli profondamente la dimensione creativa e immaginativa degli utenti.

Salute psicofisica

Ancora più interessante, nella sfera privata emergono utilizzi originali come l’aiuto nella gestione delle relazioni amorose, consigli di coppia, esercitarsi in conversazioni difficili, interagire virtualmente con i defunti, creare storie personalizzate per bambini, o generare consigli pratici per una vita più sana.

«Ho iniziato un nuovo regime alimentare, e calcolare i macro usando le tabelle dei “meal planner” online mi faceva impazzire. Ora chiedo direttamente delle ricette basate sui miei macro-obiettivi per pasto, vado al supermercato con quella lista e utilizzo la friggitrice ad aria e il cuoci riso – facile e veloce» spiega dall’Asia un altro utente.

La natura umana dell’IA

Molti esperti pensavano che l’IA avrebbe raggiunto il massimo della sua funzionalità nelle aree tecniche. Tuttavia, nonostante ciò stia accadendo, lo studio suggerisce che in realtà l’uso dell’IA generativa sta interessando altrettanto, se non di più, i bisogni, le pulsioni i desideri più profondamente umani.

Pensare in modo autonomo

D’altro canto sono in corso dibattiti intensi sul fatto che i modelli linguistici stiano compromettendo, o al contrario migliorando la capacità di pensare autonomamente. Un recente studio del MIT Media Lab lancia un messaggio importante, a riguardo, e preoccupante. I ricercatori di Boston hanno scoperto che usare in modo eccessivo e passivo l’IA tende a ridurre l’attività cerebrale, e di conseguenza la scrittura e il pensiero critico. In effetti, alcuni utenti intervistati da HBR ammettono di avvertire dipendenza dall’IA.
Le preoccupazioni sono maggiori per giovani e bambini, dato l’impatto potenziale sull’educazione scolastica. Nonostante ciò, consapevoli che specie negli studi il rapporto con l’IA non non deve essere passivo e ‘pigro’, molti altri elogiano la sua capacità di espandere e potenziare l’apprendimento, creando un ambiente utile a formulare idee audaci e domande (quindi anche prompt) sincere, abbattendo radicalmente gli sforzi e il costo di passare dall’idea all’azione concreta.

 «Sto seguendo un corso online di analisi dati da autodidatta e uso ChatGPT come guida di studio per chiarire alcuni punti che il corso tratta superficialmente, aggiungendoli poi ai miei appunti. Mi aiuta a rafforzare ciò che sto imparando ed è stato incredibilmente utile finora», spiega in merito un terzo utente coinvolto nella ricerca.

Utenti ‘sofisticati’

Tutto starebbe, pertanto, nel modo in cui ci si mette di fronte alle chatbot, e indubbiamente, nel 2025, gli utenti mostrano una comprensione più vasta e sofisticata dell’IA, inclusi aspetti sottili e critici, come ad esempio la percepita “correttezza politica”, la privacy dei dati e le limitazioni della memoria dei modelli.

Prossimo Futuro

In generale, le previsioni rimangono ancora estreme e polarizzate, molto buone o pessime), con una crescente richiesta, in termini di tren, di modelli IA capaci di azioni concrete, comportamento definito “agentico”. Una cosa è certa, al momento: l’IA continua e continuerà a evolvere in più direzioni, così come i suoi tipi di utilizzo.

I 100 tipi d’uso individuati da marzo ’24 fino ai primi 3 mesi del 2025

Da 1 a 50. Come l’IA entra nelle nostre vite. Linguaggio, emozioni, relazioni

1.  Terapia e Compagnia; 2.  Gestione della vita personale (nuovo tipo d’uso); 3.  Trovare uno scopo (nuovo tipo d’uso); 4.  Apprendimento potenziato; 5.  Generazione codici di programmazione (professionisti); 6.  Generazione di idee; 7.  Ricreazione e Divertimento; 8.  Implementazione professionale di codici di programmazione; 9.  Creatività; 10.  Salute e Benessere; 11.  Preparazione ai colloqui; 12.  Generazione di immagini; 13.  Ricerca specifica; 14.  Spiegazioni semplici; 15.  Consigli di cucina con ciò che si ha in casa; 16.  Problem solving; 17.  Apprendimento personalizzato; 18.  Aumentare motivazione e fiducia in sé stessi (nuovo tipo d’uso); 19.  Adattare il tono di un’email; 20.  Tradurre il ‘legalese’, cioè spiegare il linguaggio giuridico; 21.  Giocare con i bambini (nuovo tipo d’uso);22.  LLM / Assistente aziendale (nuovo tipo d’uso);23.  Scrivere testi e saggi scolastici (nuovo tipo d’uso);24.  Creare itinerari di viaggio (nuovo tipo d’uso);25.  Creare storie e fiabe personalizzate per bambini;

26.  Consulenza medica; 27.  Risolvere dispute personali; 28.  Generare documenti legali; 29.  Conversazioni profonde (nuovo tipo d’uso);30.  Anti-trolling (nuovo tipo d’uso);31.  Dungeons & Dragons;32.  Consulenza fiscale (nuovo tipo d’uso);33.  Interagire con i defunti (nuovo tipo d’uso);34.  Riassumere contenuti;35.  Programmazione di codici per principianti;36.  Stimolare l’immaginazione;37.  Generare classificazioni e valutazioni;38.  Consigli di coppia;39.  Esercitarsi in conversazioni difficili;40.  Creare liste ed elenchi; 41.  Compiti scolastici;42.  Educare/guidare i figli;43.  Collega virtuale;44.  Migliorare i prompt;45.  Modificare testo;46.  Scrivere email;47.  Generare formule Excel;48.  Valutare testi;49.  Finanza personale (nuovo tipo d’uso);50.  Aiuto nella lettura di libri (nuovo tipo d’uso).

Fonti: Filtered.com; Hbr.org

Legenda:
Creazione e modifica contenuti, Assistenza tecnica e soluzione problemi, Supporto personale e professionale, Educazione e Apprendimento, Creatività e ricreazione, Ricerca e analisi.

Assistente e Alleata, tra burocrazia e intimità

Tra i primi 50 tipi di uso rilevati, oltre a quelli già descritti, ne spiccano alcuni significativi e curiosi: tradurre il linguaggio legale rende accessibili contenuti di per sé complessi da decifrare, mentre interagire con i defunti apre ampi interrogativi sul legame etico e di rapporto futuro, tra memoria e tecnologia.
Gli usi motivazionali e di supporto alla vita personale, invece, fanno dell’IA un pratico alleato quotidiano, anche nella sfera emotiva. Colpiscono infine, come già detto, i consigli di coppia, e anche l’educazione dei figli, segni di un ingresso inevitabile e crescente dell’IA nella dimensione relazionale e famigliare.

Da 50 a 100. Non solo tool: creatività, automazione e nuove intimità

51.  Scrivere documenti;52.  Scrivere lettere formali (nuovo tipo d’uso);53.  Fact-checking (verifica dei fatti);54.  Fare shopping (nuovo tipo d’uso);55.  Superare il blocco dello scrittore;56.  Correggere bug nei codici di programmazione;57.  Apprendimento linguistico interattivo (nuovo tipo d’uso);58.  Debugging “Rubber Duck” (spiegare il problema a voce e in modo semplice per chiarirlo);59.  Esplorare tematiche sessuali (nuovo tipo d’uso);60.  Interpretare articoli accademici (nuovo tipo d’uso);61.  Generare di dati sintetici (nuovo tipo d’uso);62.  Pianificare e strutturare una lezione;63.  Classificare per criteri (nuovo tipo d’uso);64.  Copywriting pubblicitario / marketing;65.  Supporto a startup e imprenditori;66.  Supporto a persone con ADHD;67.  Scrittura/modifica del CV;68.  “Brain dump”, scaricarsi mentalmente (nuovo tipo d’uso);69.  Perfezionare pensieri, spunti e riflessioni (nuovo tipo d’uso);70.  Raccomandare film, libri, ecc.71.  Preparare e schematizzare riunioni;72.  Revisione di appunti;73.  Migliorare il processo decisionale;74.  Navigare nelle relazioni amorose (nuovo tipo d’uso);75.  Traduzioni linguistiche;

76.  Rispondere a e-mail;77.  Formazione e apprendimento sul lavoro (nuovo tipo d’uso);78.  Facilitare conversazioni con i medici (nuovo tipo d’uso);79.  Pensiero strutturato (nuovo tipo d’uso);80.  Inserimento dati;81.  Spiegare documenti tecnici;82.  Negoziazione;83.  Contestare una multa (nuovo tipo d’uso);84.  Generazione video;85.  Spazio sicuro per fare domande;86.  Eliminare le riunioni (nuovo tipo d’uso);87.  Usare applicazioni MS Office;88.  Scrittura creativa (nuovo tipo d’uso);89.  Esplorare la religione (nuovo tipo d’uso);90.  Scegliere vini (nuovo tipo d’uso);91.  Servizio clienti (nuovo tipo d’uso);92.  Infrangere le regole (nuovo tipo d’uso);93.  Campionamento dei dati;94.  Individuare anomalie;95.  Creare un business plan;96.  Creare prodotti e branding (nuovo tipo d’uso);97.  Scrivere blog post;98.  Scrivere copy per social media;99.  Organizzare i social media (nuovo tipo d’uso);100.  Pianificare allenamenti.

Fonti: Filtered.com; Hbr.org

Legenda:
Creazione e modifica contenuti, Assistenza tecnica e soluzione problemi, Supporto personale e professionale, Educazione e Apprendimento, Creatività e ricreazione, Ricerca e analisi.

l’IA nelle nostre mani: scrivere, sentire decidere, tra lavoro, emozioni e quotidiano

In particolare, in questa seconda metà dei top 100 del 2025, spiccano lo shopping assistito, dove l’IA diventa un personal shopper per acquisti mirati, e l’apprendimento linguistico interattivo. Non meno significativa è l’esplorazione di tematiche sessuali, a conferma che l’IA si sta integrando anche nella sfera dei desideri più intimi. Degni di nota sono inoltre la generazione di dati sintetici, utile per simulazioni e test senza rischi reali, e la classificazione automatica per criteri, preziosa per semplificare analisi complesse. Interessante, poi, il “brain dump”, che aiuta a liberare e chiarire la mente, così come l’uso dell’IA per perfezionare riflessioni e ragionamenti personali. Tra gli impieghi più originali emerge il coaching sentimentale nelle relazioni amorose, versione digitale di Cyrano de Bergerac, mentre appare più concreto il supporto nel dialogo medico-paziente, dove l’IA facilita la comprensione dei termini complessi. Utile anche nell’apprendimento sul lavoro e nello sviluppo del pensiero strutturato, l’intelligenza artificiale si conferma alleata della crescita professionale quotidiana. Infine, il tentativo di eliminare le riunioni automatizzando contenuti e output suona smart e provocatorio, mentre usi come la scelta dei vini o la contestazione delle multe mostrano la sua adattabilità alla vita pratica. Curiosi anche gli impieghi per esplorare la religione o simulare la trasgressione di regole, e non da ultimo il supporto al branding e alla gestione dei social media consolida il ruolo centrale dell’IA nella comunicazione digitale.

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